Biografia
Giorgio Ascani (Città di Castello, 1926-2008), riceve il soprannome Nuvolo durante la Resistenza, per la sua capacità di comparire e scomparire in silenzio tra le colline umbre, proprio come fanno le nuvole nelle miti giornate primaverili.
“Quando sono andato a Roma da Burri – Burri che era di Città di Castello e mi sentiva chiamare Nuvolo – mi ha presentato agli amici come Nuvolo. A quel punto quando feci la prima mostra non potevo far altro che firmarla Nuvolo, altrimenti nessuno avrebbe riconosciuto l’autore”.
È il padre ad avvicinare Giorgio all’arte quando, all’età di sette anni, gli chiede di dipingere gli scenari di un teatrino allestito nella loro abitazione in Via del Calcinaro, nel rione di San Giacomo.
A tredici anni si iscrive alla Scuola di Avviamento Professionale senza però concludere il ciclo di studi.
Nel 1944, poco prima di compiere la maggiore età, si arruola come partigiano dove gli assegnano il nome Nuvolo. Terminata la guerra, Giorgio torna al vecchio lavoro, ma con la stazione bombardata e i magazzini semivuoti diventa presto disoccupato; in questo periodo (1949) Nuvolo incontra per la prima volta Burri, artista già affermato a Roma, durante una sua personale alla Galleria dell’Angelo.
Nel 1955, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, è protagonista di due personali, la prima alla Galleria Le Carrozze di Roma curata da Villa, la seconda a Galleria Numero di Firenze presentata da Cagli.
Nel 1957 partecipa alla collettiva “Trends in Watercolor Today, Italy – United States” al Brooklyn Museum di New York, e l’anno successivo espone alla Gallery One di Londra in “5 Painters from Rome”. Nel 1959 viene invitato alla mostra itinerante “Contemporary Italian Drawing and Collage” esposta in nove città degli USA; in questo anno Nuvolo vince il concorso “Premio di Pittura Sorelle Fontana”. Nell’ottobre 1959 nasce il primogenito Piergiorgio.
Nel 1961 iniziano a incrinarsi i rapporti con Plinio de Martiis e La Tartaruga; Topazia Alliata resta – ancora per qualche anno – la gallerista di riferimento di Nuvolo. In questo stesso anno Nuvolo manifesta i primi interessi per l’insegnamento e propone al Ministero dell’Istruzione un trattato dal titolo Serigrafia nelle scuole, per spiegare perché fosse fondamentale inserire questa nuova disciplina negli istituti di arti grafiche e di stampa.
In ottobre nasce il secondo figlio Paolo.
Nel 1962 espone per la prima volta in una personale in Germania, a Gallerie Senatore di Stoccarda; l’anno successivo torna in America per “8 Contemporary Artists from Rome” al Minneapolis Institute of Art.
I rapporti con le gallerie sono ormai cessati, e Nuvolo continua il suo lavoro con l’Atelier di serigrafia e la riproduzione di opere grafiche per Ettore Colla, in questi anni inizia la collaborazione con alcuni editori come responsabile della grafica di cataloghi d’arte, per Accademia Editrice si occuperà, tra gli altri, di I cancelli delle fosse ardeatine di Mirko (1968), La Crocifissione di Renato Guttuso (1970) e La Battaglia di San Martino di Corrado Cagli (1971). Con Studio Nuvolo progetta e realizza anche molti opuscoli e dépliant per mostre personali di altri artisti, nonché le copertine in serigrafia per la rivista trimestrale “Carte segrete”.
Al 1967 sono datate le prime opere in tiratura limitata firmate da Corrado Cagli e riprodotte da Nuvolo nel suo Atelier di serigrafia in Via Lungotevere Artigiani, 10 di Roma.
Nel 1969, vince la sua prima cattedra all’Istituto d’Arte di Vasto, per poi trasferirsi prima a Foggia e poi a Roma.
A metà degli anni Settanta Nuvolo ha già riprodotto in tiratura limitata opere di: Cagli, Caruso, Conte, Guttuso, Mastroianni, Meo, Napoleone, Rotella e Turcato.
Al 1977 risale un’altra importante personale “Nuvolo. Presentazione ciclica delle opere” curata da Corà presso Studio Piattelli in Piazza del Gesù a Roma; l’anno successivo vince la Cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, di cui pochi anni dopo diventerà Direttore, incarico da cui si congeda nel 1984.
Nel 1984 Nuvolo lascia definitivamente Roma per trasferirsi con la famiglia a Città di Castello, dove sposta anche il suo Atelier di serigrafia.
Al 1993 l’antologica “Nuvolo la pittura e l’atelier di serigrafia” curata da Bruno Corà, la mostra allestita a Rocca Paolina e Palazzo Penna di Perugia e a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello espone tutto il lavoro proprio e per terzi che Nuvolo ha svolto in quarant’anni di attività.
Fra la seconda metà degli anni Novanta e i primi Duemila partecipa a mostre collettive curate principalmente da Maurizio Calvesi, Bruno Corà, Aldo Iori, Aldo Tagliaferri.
Nel dicembre 2005 inaugura la personale allestita presso la Pinacoteca di Città di Castello, “Nuvolo lo spazio pittorico tra caos e ordine” curata da Bruno Corà, che presenta tutta l’opera pittorica dell’artista, dalle “Serotipie” del 1951 ai “Legni Collages” datati 2002.
Nuvolo ci lascia il 10 ottobre 2008.